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Descrizione

Un uomo affermato non crede più ai miti del suo tempo e va alla ricerca di un altro modo di esistere. Vivrà un nuovo amore, conoscerà diverse speranze, subirà ancora delusioni. E quando sta per finire la sua tragicomica avventura incontra per caso un giovane che insegue ostinatamente i valori che lui aveva rifiutato.

Introduzione

Miniero, di primo acchito, non mostrava alcuna particolarità degna di nota per un osservatore frettoloso. Era un biondino di media statura, tendente a una certa rotondità delle forme, gli occhi azzurri, velati di una certa malinconia.

Tutti gli occhi azzurri del resto danno questa sensazione. Forse la cosa ha un suo fondamento biologico, ma l’azzurro degli occhi induce in chi li guarda uno stato di commiserazione per il portatore, non disgiunto da un tenue senso di depressione. Anche le donne più belle, con gli occhi azzurri, fanno lo stesso effetto. Si provano per loro sublimi trasporti, affascinano, ma nello stesso tempo intristiscono. Forse gli occhi azzurri, che si accompagnano per lo più al colore biondo dei capelli, indicano un individuo spiritualmente delicato, poco idoneo a sostenere la luce solare, più adatto al crepuscolo o alle tenebre, ad una quiete umbratile.

Tutto questo, che l’inchiostro stampato sulla carta riesce a mala pena a rendere, forse può essere espresso al massimo grado dall’immagine del viso d’una grande attrice, archetipo femminile delle capacità di destrutturazione dell’azzurro, che ciascuno sceglierà a suo piacere tra le tante dive prodotte dal cinema: Romy Schneider, Ursula Andress, Marlene Dietrich e altre ancora.

Minerio inoltre era persona educata, dai modi gentili e rispettosi. Cercava anche di mostrarsi elegante, ma più per convinzione sociale che per effettiva necessità.

Ed infatti qualche particolare tradiva quel tanto di sciatteria inammissibile per coloro che appagano con la cura dei particolari il proprio senso estetico: i calzini corti, per lo più di colore chiaro, le unghie delle mani troppo lunghe e non del tutto pulite, gli stivaletti a punta.

Erano questi indizi della sua infanzia trascorsa nelle scuole dei salesiani tra ragazzi dei ceti popolari. I venerandi padri accolgono spesso giovani con vari problemi, specie di tipo famigliare. Minerio era uno di loro, visto che era rimasto orfano di padre dall’età di quattro anno. Lui non parlava mai della questione, ma sua madre raccontava praticamente a tutti la disgrazia, una di quelle che non fanno notizia, una comune storia di gente qualunque. Un improvviso mal di venire, il ricovero, l’operazione che doveva essere semplice, le complicazioni.

La giovane signora Uliana si ritrovava vedova a ventiquattro ani, in una anonima città del nord, maleodorante di scarichi industriali.

Lontanissimi erano ormai i profumi dei mandorli in fiore della sua Sicilia, che aveva lasciato per seguire il marito poliziotto, ma la tenacia, l’orgoglio e chissà cos’altro le avevano impedito la via del ritorno.

L'autore

mario minniti

Mario Minniti è nato a Milano nel 1950. Da diversi anni vive sulla riviera ligure. Laureato in giurisprudenza e filosofia, è autore di vari saggi su questioni giuridiche, economiche e filosofiche. Ha scritto note di critica storica e letteraria, alcuni studi di psicoanalisi, oltre a molti racconti brevi.

Mario Minniti

Mario Minniti è nato a Milano nel 1950. Da diversi anni vive sulla riviera ligure. Laureato in giurisprudenza e filosofia, è autore di vari saggi su questioni giuridiche, economiche e filosofiche. Ha scritto note di critica storica e letteraria, alcuni studi di psicoanalisi, oltre a molti racconti brevi.